Acido lattico, Lattato e ciclismo

Nel ciclismo accade spesso sia in allenamento sia in gara, che il cuore del corridore vada oltre i valori di soglia finendo nella così detta soglia anaerobica producendo così acido lattico.

Si passa da un valore di battito cardiaco in cui l’ossigeno assunto con la normale respirazione è sufficiente a svolgere le funzioni biologiche, a una situazione, in cui l’ossigeno non basta più.

Quando l’organismo si trova in questa situazione, i muscoli producono un eccesso di acido lattico e s’inizia a percepire bruciore.

Il corpo umano possiede dei sistemi di difesa per proteggersi dall’acido lattico e può riconvertirlo in glucosio grazie all’attività del fegato mentre il cuore, per esempio, è invece in grado di metabolizzare l’acido lattico a scopo energetico.

Il ciclista, che svolge un lavoro muscolare molto strenuo, provoca nel suo organismo, un fenomeno in cui il metabolismo aerobico non è più in grado di soddisfare le aumentate richieste energetiche e attiva una via accessoria per la produzione di ATP chiamata meccanismo anaerobico lattacido.

Tale fenomeno pur sopperendo in parte, la mancanza di ossigeno aumenta la quota di acido lattico prodotta che a sua volta eccede le capacità di neutralizzazione da parte dell’organismo.

Il risultato di questo processo è un brusco incremento della quota di lattato presente nel sangue che corrisponde grossomodo alla frequenza di soglia anaerobica del soggetto.

Chimicamente la molecola di glucosio è scissa in due molecole di acido piruvico; tale reazione porta alla produzione di energia, immagazzinata in 2 molecole di ATP.

 

Condizioni aerobiche e anaerobiche: quando l’acido lattico causa dolori muscolari?

Mentre in condizioni aerobiche le molecole prodotte sono completamente degradate in anidride carbonica, in condizioni anaerobiche le molecole di acido piruvico sono degradate in altri composti organici, tra cui il temuto acido lattico e gli ioni idrogeno che poi sono la reale causa del dolore muscolare.

Nel muscolo sotto sforzo la produzione di acido lattico è massiccia soprattutto nelle fibre veloci o bianche che hanno un potere glicolitico anaerobico superiore a quelle rosse o resistenti. Non a caso atleti impegnati in sport anaerobici come l’inseguimento su pista nel ciclismo, producono oltre il 20% di acido lattico in più rispetto a una persona normale.

Il lattato è prodotto comunque già a basse intensità di esercizio; i globuli rossi, per esempio, lo formano continuamente anche in condizioni di completo riposo.

Un uomo adulto normalmente attivo produce circa 120 grammi di acido lattico al giorno; di questi 40 g sono prodotti dai tessuti aventi un metabolismo esclusivamente anaerobio (retina e globuli rossi) i rimanenti da altri tessuti (soprattutto muscolare) in base all’effettiva disponibilità di ossigeno.

La concentrazione ematica di lattato nel sangue è normalmente di 1-2 mmoli/L a riposo ma durante uno sforzo fisico intenso può raggiungere e superare le 20mmol/L.

La soglia anaerobica, misurata tramite la concentrazione ematica di acido lattico, è fatta coincidere con il valore di frequenza cardiaca per cui nel corso di un esercizio incrementale si raggiunge la concentrazione di 4mmoli/L.

 

L’attenzione per le problematiche dei ciclisti ha portato allo sviluppo dell’integratore BETA ALANINA, un mix di componenti utili a contrastare e smaltire l’acido lattico.

L’azione sinergica di beta alanina, che contrasta la formazione di acido lattico e i potenti antiossidanti che ne facilitano l’eliminazione rappresentano il passo avanti rispetto a tutti gli altri prodotti presenti sul mercato.

 

Antiossidanti e disintossicanti

La beta alanina è una sostanza che legandosi con l’aminoacido istidina, forma il dipeptide carnosina, svolgendo un importante ritardo sugli effetti negativi degli ioni idrogeno che causano dolore muscolare.

L’astaxantina e le catechine del thè verde svolgono una potente azione antiossidante e disintossicante, quindi di neutralizzazione dei radicali liberi, l’astaxantina in particolare, secondo recenti studi, viene considerata fino a 500 volte più efficace rispetto alla vitamina E come potenziale antiossidante.

Il glutatione è il “Master antiossidante” del corpo. Il glutatione Setria protegge le cellule dai danni dei radicali liberi, sostenendo in tal modo il normale funzionamento dei tessuti e degli organi. Il glutatione svolge anche un ruolo chiave nella disintossicazione e fortifica il sistema immunitario.

Si consiglia di assumere una capsula prima di coricarsi se durante la giornata è stata svolta attività fisica in modo da preparare la muscolatura al giorno successivo.

 

da www.keforma.com