La Farmacia dello Sport – Legnano
18 Mar 2024

bicarbonato di sodio e performance

Cosa fa il bicarbonato di sodio? L’integrazione di bicarbonato di sodio provoca un aumento acuto della concentrazione di bicarbonato nel sangue, rendendolo più alcalino. Questo processo crea un gradiente di pH tra il muscolo e il sangue, favorendo il trasporto di ioni idrogeno fuori dal muscolo durante l’esercizio. Ma perché questo è importante?

Durante l’attività fisica ad alta intensità, gli ioni idrogeno si accumulano nei muscoli, portando a un ambiente acido. Questa acidosi muscolare può causare affaticamento e ridurre le prestazioni. Il bicarbonato di sodio agisce come un tampone, aiutando a rimuovere gli ioni idrogeno in eccesso. Di conseguenza, si mantiene un pH intramuscolare ottimale, potenzialmente migliorando le prestazioni fisiche.

Migliora la prestazione fisica? Un’analisi basata su 158 studi originali ha dimostrato che l’integrazione di bicarbonato di sodio apporta piccoli miglioramenti benefici nelle prestazioni fisiche. Tuttavia, l’entità di questa risposta varia in base alla durata dell’esercizio. In breve, il bicarbonato di sodio potrebbe essere un alleato prezioso per atleti impegnati in sforzi intensi.

Atleti e dosaggio: Gli atleti che potrebbero trarre maggior beneficio dall’uso di bicarbonato di sodio sono quelli coinvolti in attività anaerobiche ad alta intensità, come sprint, sollevamento pesi o sport di squadra. La dose tipica varia da 0,2 a 0,4 grammi per chilogrammo di peso corporeo, da assumere circa 60-90 minuti prima dell’esercizio. Tuttavia, è importante consultare un professionista della salute o uno specialista dello sport per determinare la dose ottimale per le vostre esigenze specifiche.

Effetti collaterali: L’assunzione di bicarbonato di sodio può causare disturbi gastrointestinali, come gonfiore o crampi. Pertanto, è essenziale testare la tolleranza individuale e iniziare con dosi più basse.

In sintesi, il bicarbonato di sodio può essere uno strumento utile per migliorare le prestazioni atletiche, ma è importante considerare attentamente dosaggio ed effetti collaterali.

RIFERIMENTI
DE OLIVEIRA, LF, DOLAN, E., SWINTON, PA, DURKALEC-MICHALSKI, K., ARTIOLI, GG, MCNAUGHTON, LR & SAUNDERS, B. 2022. Supplementi di buffering extracellulare per migliorare la capacità e le prestazioni di esercizio: una revisione sistematica completa e Meta-analisi. Medicina sportiva, 52, 505-526.
DE OLIVEIRA, LF, SAUNDERS, B., YAMAGUCHI, G., SWINTON, P. & ARTIOLI, GG 2020. È necessaria l’individualizzazione dell’assunzione di bicarbonato di sodio in base al tempo di raggiungimento del picco? Medicina e scienza nello sport e nell’esercizio fisico, 52, 1801-1808.

05 Mar 2024

Panta Rei Osteo

FORTIBONE®: Un Rivoluzionario Integratore per la Salute delle Ossa e il Metabolismo

L'invecchiamento è spesso accompagnato da preoccupazioni riguardanti la salute delle ossa e la perdita di indipendenza, fenomeno noto come "spirale discendente". Le fratture ossee indotte da osteoporosi colpiscono una considerevole percentuale della popolazione anziana, con stime allarmanti di un aumento del 28% nei casi annui nell'Unione Europea entro il 2025. La temibile osteoporosi, caratterizzata da bassa massa ossea e deterioramento del tessuto osseo, aumenta il rischio di fratture, compromettendo la qualità di vita. Fortunatamente, emerge un nuovo alleato nella lotta contro questa condizione: FORTIBONE®.

Peptidi di Collagene e la Salute delle Ossa

Una crescente quantità di dati scientifici suggerisce che i peptidi di collagene potrebbero rivestire un ruolo cruciale in un approccio dietetico completo per migliorare la salute, aumentare la longevità e ridurre i rischi associati all'invecchiamento, compresa l'osteoporosi. Un recente studio ha dimostrato che l'integrazione con i peptidi di collagene specifici di FORTIBONE® di GELITA® può effettivamente migliorare la densità minerale ossea in modo duraturo, specialmente nelle donne in postmenopausa.

L'Importanza del Collagene per le Ossa

Sebbene il calcio sia spesso associato alla salute ossea, il testo sottolinea che le ossa necessitano di più del solo minerale. L'osso è una complessa combinazione di cristalli minerali immersi in una matrice di collagene organico, costituente il 95% della matrice ossea. Questo collagene è cruciale per conferire robustezza e resistenza alle ossa, evitando la fragilità e le rotture.

Approcci Tradizionali e Limitazioni

Il testo esamina gli approcci tradizionali alla prevenzione e al trattamento dell'osteoporosi, compresi l'esercizio fisico, la cessazione del fumo e la riduzione dell'assunzione di alcol. Tuttavia, una volta che l'osteoporosi è diagnosticata, le terapie di base spesso proteggono dalla perdita ulteriore di densità minerale ossea, ma raramente portano a miglioramenti significativi. Anche l'integrazione di calcio e vitamina D, comunemente raccomandata, non ha dimostrato di ridurre in modo significativo il rischio di fratture. I trattamenti farmacologici, pur offrendo benefici, sono associati a potenziali effetti collaterali dannosi.

FORTIBONE®: Studio e Risultati Promettenti

Un nuovo studio su 102 partecipanti con declino della densità minerale ossea ha dimostrato che l'integrazione giornaliera di 5 g di peptidi di collagene specifici di FORTIBONE® per 12 mesi ha portato a risultati sorprendenti. La densità minerale ossea nel collo del femore è aumentata del 6,7%, mentre nella colonna vertebrale è aumentata del 3%. Nel gruppo placebo, al contrario, si è registrata una diminuzione dell'1,3% nella colonna vertebrale e dell'1% nel collo del femore. Questi risultati indicano un chiaro effetto anabolico nei soggetti trattati con FORTIBONE®, suggerendo un aumento significativo della densità minerale ossea rispetto al gruppo di controllo.

Funzionamento e Sicurezza

Il testo spiega che i peptidi di collagene di FORTIBONE® vengono rapidamente assorbiti dal tratto gastrointestinale e agiscono come molecole di segnalazione, stimolando positivamente i processi anabolici nella formazione ossea. La sicurezza dell'integratore è evidenziata attraverso la mancanza di effetti collaterali negativi e l'assenza di interazioni con farmaci o altri ingredienti. FORTIBONE® si distingue anche per il suo basso potenziale allergenico, rendendolo una scelta sicura e affidabile.

Conclusioni

Con risultati scientifici promettenti e un profilo di sicurezza eccellente, FORTIBONE® emerge come una soluzione rivoluzionaria nella gestione dell'osteoporosi. La sua capacità di migliorare la densità minerale ossea, unita alla sua sicurezza d'uso, suggerisce che dovrebbe essere seriamente considerato come opzione di trattamento. Questo integratore potrebbe ben presto diventare un elemento chiave nelle raccomandazioni dei medici coinvolti nella gestione della salute delle ossa, superando le opzioni terapeutiche esistenti.

13 Feb 2024

QUEEN CHARLOTTE®: OLIO PURISSIMO DI SALMONE SELVAGGIO SOCKEYE

QUEEN CHARLOTTE®: OLIO PURISSIMO DI SALMONE SELVAGGIO SOCKEYE – UN OCEANO DI BENESSERE IN UNA CAPSULA MOLLE

Il mare, con la sua vastità e ricchezza, ha da sempre offerto una fonte inesauribile di nutrienti essenziali per la salute umana. In questo contesto, Queen Charlotte® si distingue come un nutraceutico di alta qualità, composto esclusivamente da olio ottenuto dalla testa del salmone rosso selvaggio del Pacifico Sockeye (Onchorhynchus nerka). Questo integratore, pescato nel rispetto dei principi della eco-sostenibilità, si propone di offrire un vero e proprio “oceano di benessere” in una comoda capsula molle.

Queen Charlotte® è più di un semplice integratore alimentare; è un nutraceutico, una combinazione unica di alimento e farmaco, contenente sostanze naturali che contribuiscono al mantenimento di uno stato di salute ottimale, sia a livello sistemico che specifico per determinati organi ed apparati, come il cervello, gli occhi e il cuore.

A differenza degli integratori tradizionali, i nutraceutici come Queen Charlotte® possono essere impiegati sotto indicazione medica, integrandoli in uno stile di vita sano. Sebbene non sostituiscano i farmaci, possono agire in aggiunta ad essi, contribuendo alla prevenzione o al trattamento di alcune patologie, come le dislipidemie legate agli aumentati livelli di grassi nel sangue.

La purezza di Queen Charlotte® è evidente nella sua formulazione senza alcuna aggiunta di sostanze estranee. Ricco di sostanze biologicamente essenziali, Queen Charlotte® è particolarmente noto per i suoi elevati livelli di acidi grassi della serie ω-3, come l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosoesaenoico (DHA). Inoltre, la presenza di astaxantina, responsabile del caratteristico colore rosso-arancio delle capsule molli, aggiunge un ulteriore beneficio.

Gli omega-3, presenti in abbondanza nel salmone, agiscono come pro-farmaci, rilasciando farmaci naturali all’interno delle membrane cellulari in risposta a stimoli stressanti. Questo processo aiuta a preservare la funzione cerebrale e a ridurre l’infiammazione cronica, svolgendo un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie contemporanee e dell’invecchiamento precoce.

L’astaxantina, appartenente alla famiglia dei carotenoidi, è una sostanza colorata che gioca un ruolo cruciale nel controllo genico e nell’ottimizzazione degli effetti biologici degli omega-3. Derivante da alghe come l’Haematococcus pluvialis, l’astaxantina agisce come un messaggero biochimico, regolando processi fondamentali per la sopravvivenza umana e fornendo azione antiossidante.

In conclusione, Queen Charlotte® si presenta come un autentico elisir di salute proveniente dall’oceano, offrendo una combinazione unica di omega-3 e astaxantina. Incorporando questo nutraceutico nella propria routine quotidiana, si può aspirare a uno stato di benessere che va al di là dell’ordinario, promuovendo la salute a livello cellulare e contribuendo al mantenimento di uno stile di vita sano e attivo.

06 Feb 2024

Ozonoterapia orale

O3zone Plus: Un Approfondimento sull’Integratore Innovativo con Olio Ozonizzato

Nel vasto panorama degli integratori alimentari, spicca O3zone Plus, una soluzione unica arricchita con acido pantotenico, vitamina B6 e un’innovativa aggiunta di olio vegetale ozonizzato. Questo integratore non solo contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario ma agisce anche sul metabolismo energetico.

Come Funziona O3zone Plus?

O3zone Plus presenta un approccio rivoluzionario grazie al suo vettore lipofilo, che consente all’ozono di penetrare attraverso la membrana cellulare. Le molecole altamente assimilabili dell’O3zone Plus permettono all’olio ozonizzato di svolgere un’azione ossidante mirata sulle cellule interessate. I risultati ottenuti evidenziano come O3zone Plus agisca come un efficace modulatore dello stato ossidativo del paziente, influenzando positivamente il benessere complessivo.

Modalità di Assunzione

Gli adulti sono invitati a assumere 3 capsule al giorno, preferibilmente distribuite tra mattina e pomeriggio. Si consiglia di ingerire le capsule con un bicchiere d’acqua fredda almeno 120 minuti prima o dopo pasti caldi, bevande o altri medicinali. È fondamentale rispettare le dosi consigliate per massimizzare i benefici dell’integratore.

Differenza tra O3zone Size 00 e O3zone Plus

La principale distinzione tra le capsule O3zone Size 00 e O3zone Plus risiede nella quantità di olio ozonizzato contenuto in ciascuna capsula. Mentre le capsule O3zone Size 00 offrono 150 mg di olio ozonizzato, le O3zone Plus forniscono una potente dose di 350 mg. Questa differenza permette una significativa riduzione della somministrazione giornaliera, mantenendo al contempo un impatto terapeutico efficace.

O3ZONE: Alternativa Innovativa all’Ozonoterapia Tradizionale

I prodotti O3ZONE, basati sull’olio ozonizzato, rappresentano un’alternativa convincente all’ozonoterapia tradizionale. I risultati finora ottenuti dimostrano la loro efficacia nel modulare lo stato ossidativo del paziente. La somministrazione appropriata consente di adattarsi alle specifiche necessità cliniche, garantendo un effetto ossidante o antiossidante in base alle condizioni del paziente.

In conclusione, O3zone Plus emerge come un’opzione promettente per coloro che cercano un integratore innovativo che possa influenzare positivamente il sistema immunitario e il metabolismo energetico. La sua formulazione avanzata e i risultati dimostrati lo collocano al centro dell’attenzione nell’ambito degli integratori alimentari di nuova generazione.

14 Mar 2023

Panta Rei

PANTA REI è un integratore alimentare costituito da una miscela di FORTIGEL e TENDOFORTE si tratta di specifici peptidi derivati dal collagene. Le molecole integre di collagene vengono sottoposte ad un processo standardizzato di idrolisi (taglio)sostenuto da batteri che determina la formazione di molecole più piccole, che sono più facilmente assorbibili e biodisponibili.

II Collagene è una proteina ubiquitaria, la più rappresentata nell’organismo, costituente fondamentale di strutture quali muscoli, cartilagini, ossa, pelle. Il collagene è costituito da 3 catene polipetidiche, che vengono definite catene a, avvolte una intorno all’altra per formare macromolecole a tripla elica. La materia prima utilizzata per la produzione di peptidi di collagene è sempre la proteina di collagene, ma questi peptidi, a differenza del collagene, sono molecole relativamente piccole, con un peso molecolare inferiore a 10.000 g/mol, e comprendono da due a 100 amminoacidi. Sono caratterizzati da un’eccellente solubilità in acqua fredda e, anche in soluzioni altamente concentrate, non formano un gel.

Questi particolari idrolizzati batterici del collagene, sono in grado di stimolare la sintesi mirata di nuove strutture (cartilagine , legamenti etc etc) cosa invece non possibile dal collagene assunto con la dieta (carne, pesce) perche’ fisiologicamente viene degradato ad aminoacidi. L’idrolisi batterica invece crea polipeptidi che vengono” riconosciuti” come frazioni degradate delle strutture quindi ne stimolano la sintesi. E dotato di una straordinaria biodisponibilità, che permette un assunzione orale del tutto efficace. I peptidi vengono infatti assorbiti rapidamente nell’intestino tenue.

La ricerca attuale ha messo in luce un ulteriore ruolo che questa specifica composizione di polipeptidi ha nel nostro organismo, non solo come proteina “strutturale”, ma anche come unità funzionale del muscolo ed in processi metabolici. Fornitura di aminoacidi specifici del collagene da utilizzare come “blocchi” per la costruzione strutturale. Recenti indagini hanno rivelato che i polipeptidi, sono in grado di stimolare significativamente il pathway mTOR. (protein chinasi). L’attività e disponibilità di questa proteina sono essenziali per il metabolismo delle proteine. E infatti il metabolismo proteico che assicura l’equilibrio tra sintesi e degradazione delle protei-ne: maggior sintesi indica anabolismo, quindi costruzione di tessuti magri, mentre maggior degradazione indica catabolismo, quindi riduzione dei tessuti magri. Influenzando anche il metabolismo dei grassi. Un sufficiente apporto energetico è fondamentale per la proliferazione delle cellule muscolari e la sintesi di nuovo tessuto. L’enzima AMPK è responsabile del trasferimento di energia nelle cellule muscolari: una stimolazione di AMPK si traduce quindi in un aumento del metabolismo degli acidi grassi, che fornirà più energia alle cellule e si tradurrà in una riduzione della massa grassa.

PANTA REl grazie alla sua specifica composizione e alla sua eccellente biodisponibilità, stimola la sintesi di nuovo collagene differenziato (cartilagine, legamenti, pelle etc etc), sia anche il metabolismo dei grassi e dei muscoli, portando, se assunto regolarmente all’ottenimento di una migliore composizione corporea.

 

30 Ott 2021

Acidità e Reflusso

Le problematiche digestive correlate allo stomaco costituiscono eventi che con diverse frequenze e diverse intensità, possono andare dal semplice fastidio alla vera e propria criticità, interessando un’importante fetta della popolazione.

Esistono diverse situazioni che possono essere alla base di questi problemi digestivi in grado di causare manifestazioni che vanno dalla semplice acidità gastrica a un vero e proprio reflusso gastro-esofageo.

Sicuramente condizioni patologiche come l’infezione da Elicobacter pyilory e l’ernia iatale sono spesso correlate alle manifestazioni più importanti che devono essere affrontate con un opportuna terapia medica ma, per questo, non sono da trascurare anche tutta quella gamma di condizioni pre-patologiche dove ancora non si è instaurato un quadro che richiede un approccio terapeutico e tutta quella gamma di disturbi occasionali che possono essere particolarmente frequenti in soggetti che per stile di vita e impegni lavorativi non sempre riescono ad avere un alimentazione corretta e regolare.

Infatti molto frequente è il quadro di quei soggetti che a cagione di uno stile di vita molto pieno e stressante si vedono costretti a consumare pasti ad orari irregolari, fuori casa, magari dovendo ricorrere all’ultimo momento quello che riescono a trovare sul posto.

Quali sono i sintomi che indicano problemi digestivi?
Innanzi tutto occorre differenziare tra semplice bruciore di stomaco o acidità gastrica (più o meno occasionale) e un reflusso gastro esofageo vero e proprio, in quanto ogni situazione avrà applicazioni maggiormente indicate.

Acidità e bruciore di stomaco
Per quanto riguarda il bruciore di stomaco l’approccio razionale si pone due obiettivi: ridurre l’acidità tamponando l’acido cloridrico contenuto nel succo gastrico prodotto nello stomaco e esercitare un’azione protettivo/lenitiva sulla mucosa gastrica.

L’acidità dello stomaco può essere efficacemente tamponata mediante calcio carbonato, direttamente in grado di reagire con l’acido cloridrico portando alla formazione di un sale di calcio, acqua e anidride carbonica, con un sollievo molto rapido in seguito all’assunzione.

Un ulteriore aiuto, funzionale al completamento del quadro, può essere fornito con l’idrossido di magnesio, sostanza alcalina in grado di agire tamponando l’acidità del succo gastrico per una finestra temporale compresa tra le 2 e le 4 ore , favorendo quindi un sollievo prolungato che completa la rapida azione esercitata dal calcio carbonato.

La mucosa invece potrebbe essere protetta mediante l’utilizzo di un estratto di malva, storicamente utilizzato per l’alto tenore in mucillagini, sostanze in grado di esercitare una buona funzione emolliente e lenitiva, riducendo le irritazioni correlate all’eccessiva acidità e formando una sorta di film protettivo in grado di fornire ulteriore protezione ai tessuti.

Il reflusso gastrico
Per quanto riguarda il reflusso vero e proprio la situazione può essere affrontata in maniera leggermente diversa, infatti fermo restando l’utilità del calcio carbonato nella rapida riduzione dell’acidità gastrica, risulta molto importante fornire una maggiore protezione di natura meccanica sia in maniera diretta che in maniera indiretta.

A questo proposito molto interessante si dimostra l’estratto di liquirizia, in grado di favorire una protezione indiretta stimolando la produzione di muco da parte della parete gastrica e riducendo i fenomeni infiammatori della mucosa grazie alla capacità di prolungare la durata dei naturali meccanismi volti al controllo dell’infiammazione dei nostri tessuti.

Dal punto di vista della protezione diretta invece si mostra estremamente interessante l’acido alginico contenuto per esempio nell’alga kelp.

L’acido alginico risulta infatti in grado di formare un gel viscoso a lenta dissoluzione, in grado quindi sia di esercitare un effetto “barriera” nei confronti dei tessuti con cui viene in contatto, che di costituire un vero e proprio “tappo” a livello dello stomaco, per impedire appunto il reflusso del succo gastrico proteggendo l’esofago e le strutture correlate.

Queste soluzioni nutraceutiche possono rivelarsi preziosi strumenti per la gestione di queste problematiche, venendo in contro alle necessità di chi a cagione di diverse situazioni, fisiologiche, lavorative o organizzative, si trova a dover gestire una situazione gastrica non sempre ottimale.

da www.nutrifarma.it

16 Ott 2021

Le 10 regole per costruire la massa

Come costruire massa magra ovvero muscolare? Basta seguire alcune facili regole.

È sempre impegnativo dare i 10 comandamenti, infatti difficile che tutti si riconoscano in linee guida ferree che poi, nella pratica, devono sempre e comunque essere personalizzate secondo le caratteristiche del singolo individuo.

Vi diamo quindi 10 regole per aumentare la vostra massa magra ovvero muscolare per un fisico più definito.

  1. Dai spazio al recupero: non è vero che di più è meglio, soprattutto per la frequenza. Vero è che puoi allenare anche solo 1 muscolo al giorno e quindi prima che torni ad allenare quel muscolo passano 6/8 giorni, ma gli organi di “smaltimento” sono sempre gli stessi e corrono il rischio di sovraccaricarsi . Si possono fare brevi periodi con alta frequenza ma questi devono avere poi periodi di supercompensazione.
  2. Dormi molto e bene: non è importante solo la quantità 7/9 ore , ma la qualità del sonno. Un’ ottima componente di sonno profondo, è l’elemento base per il recupero e la crescita. Il sonno deve essere prevalentemente notturno, lo sa bene chi per lavoro fa i turni che il sonno diurno ha qualità diversa.
  3. Mangia spesso: almeno 6 volte, colazione, metà mattina, pranzo, pomeriggio, cena e dopo cena; e comunque usa la regola delle 2,5 ore circa fra un pasto e l’altro. Se passano molte ore fra pranzo e cena introdurre due spuntini nel pomeriggio.
  4. Mangia bilanciato: a ogni pasto dare spazio a tutti i nutrienti. Non solo proteine e glucidi, anche i grassi sono dei grandi alleati, sono dei mediatori ormonali, forniscono calorie interessanti e migliorano i recuperi.
  5. Non fare allenamenti troppo lunghi: volumi intensi di lavoro, e/o l’assidua frequenza, sono parametri da usare con le “molle”. In alcuni casi possono essere dei validi stimoli, quando se ne abusa però, portano inevitabilmente a stress cronico con relativo catabolismo.
  6. Pensa positivo: la mente è un grande alleato per l’ottimizzazione dei processi metabolici; la positività aiuta i sistemi ormonali e a superare la negatività generata dagli inevitabili ostacoli e contrattempi del quotidiano. È fondamentale definire gli obbiettivi ( anche a breve termine) per recarsi in palestra con già le idee chiare, consapevoli che si farà un ottimo training.
  7. Affidati ai movimenti base: squat, stacchi, panca, lenti , sono i fondamentali; non si costruisce massa abusando di alzate laterali , croci o braccia. Dedicati a questi esercizi cambiando serie, ripetizioni, recuperi. Poi ci possono essere periodi in cui i complementari servono per scaricare le articolazioni e dare un tipo diverso di intensità.
  8. Non concentrarti solo su alcuni gruppi muscolari: prima occorre costruire solide fondamenta, non fare come quei principianti che già dopo 6 mesi vogliono concentrarsi solo su uno o due muscoli.
  9. Usa gli integratori giusti: attenzione, non occorre abusarne, semplicemente seleziona i principali. Delle buone proteine, i BCAA (aminoacidi ramificati) oppure un pool di aminoacidi, la glutammina, la creatina, un sostegno per le articolazioni, l’HMB. Già questi integratori per la palestra sono più che sufficienti per sostenerti e integrare un’alimentazione che deve però avere in se le linee guida corrette.
  10. Scegli una palestra motivante: ben attrezzata ma che abbia ciò che serve veramente, tanti manubri e bilancieri, panche e magari 2 rack per lo squat. Solitamente in questi ambienti potrai anche trovare compagni di allenamento con cui condividere allenamenti, obbiettivi e discussioni. Allenarsi in un ambiente sterile e “moscio” è certamente poco motivante e non si instaura quello spirito necessario per raggiungere gli obbiettivi.

I punti da sviluppare sarebbero ancora molti ma in realtà con i 10 che avete letto siete già a buon punto.

Un successo si costruisce dalle basi, andando ad ottimizzare tutti quei componenti che non sono solo allenamento e alimentazione, ma tutto quel complesso di situazioni che contribuiscono a raggiungere la meta.

Arnold diceva che per crescere occorre “allenare per la massa, mangiare per la massa, pensare per la massa”.

 

da www.keforma.com

29 Set 2021

Acidità e reflusso

Le problematiche digestive correlate allo stomaco costituiscono eventi che con diverse frequenze e diverse intensità, possono andare dal semplice fastidio alla vera e propria criticità, interessando un’importante fetta della popolazione.

Esistono diverse situazioni che possono essere alla base di questi problemi digestivi in grado di causare manifestazioni che vanno dalla semplice acidità gastrica a un vero e proprio reflusso gastro-esofageo.

Sicuramente condizioni patologiche come l’infezione da Elicobacter pyilory e l’ernia iatale sono spesso correlate alle manifestazioni più importanti che devono essere affrontate con un opportuna terapia medica ma, per questo, non sono da trascurare anche tutta quella gamma di condizioni pre-patologiche dove ancora non si è instaurato un quadro che richiede un approccio terapeutico e tutta quella gamma di disturbi occasionali che possono essere particolarmente frequenti in soggetti che per stile di vita e impegni lavorativi non sempre riescono ad avere un alimentazione corretta e regolare.

Infatti molto frequente è il quadro di quei soggetti che a cagione di uno stile di vita molto pieno e stressante si vedono costretti a consumare pasti ad orari irregolari, fuori casa, magari dovendo ricorrere all’ultimo momento quello che riescono a trovare sul posto.

Quali sono i sintomi che indicano problemi digestivi?
Innanzi tutto occorre differenziare tra semplice bruciore di stomaco o acidità gastrica (più o meno occasionale) e un reflusso gastro esofageo vero e proprio, in quanto ogni situazione avrà applicazioni maggiormente indicate.

Acidità e bruciore di stomaco
Per quanto riguarda il bruciore di stomaco l’approccio razionale si pone due obiettivi: ridurre l’acidità tamponando l’acido cloridrico contenuto nel succo gastrico prodotto nello stomaco e esercitare un’azione protettivo/lenitiva sulla mucosa gastrica.

L’acidità dello stomaco può essere efficacemente tamponata mediante calcio carbonato, direttamente in grado di reagire con l’acido cloridrico portando alla formazione di un sale di calcio, acqua e anidride carbonica, con un sollievo molto rapido in seguito all’assunzione.

Un ulteriore aiuto, funzionale al completamento del quadro, può essere fornito con l’idrossido di magnesio, sostanza alcalina in grado di agire tamponando l’acidità del succo gastrico per una finestra temporale compresa tra le 2 e le 4 ore , favorendo quindi un sollievo prolungato che completa la rapida azione esercitata dal calcio carbonato.

La mucosa invece potrebbe essere protetta mediante l’utilizzo di un estratto di malva, storicamente utilizzato per l’alto tenore in mucillagini, sostanze in grado di esercitare una buona funzione emolliente e lenitiva, riducendo le irritazioni correlate all’eccessiva acidità e formando una sorta di film protettivo in grado di fornire ulteriore protezione ai tessuti.

Il reflusso gastrico
Per quanto riguarda il reflusso vero e proprio la situazione può essere affrontata in maniera leggermente diversa, infatti fermo restando l’utilità del calcio carbonato nella rapida riduzione dell’acidità gastrica, risulta molto importante fornire una maggiore protezione di natura meccanica sia in maniera diretta che in maniera indiretta.

A questo proposito molto interessante si dimostra l’estratto di liquirizia, in grado di favorire una protezione indiretta stimolando la produzione di muco da parte della parete gastrica e riducendo i fenomeni infiammatori della mucosa grazie alla capacità di prolungare la durata dei naturali meccanismi volti al controllo dell’infiammazione dei nostri tessuti.

Dal punto di vista della protezione diretta invece si mostra estremamente interessante l’acido alginico contenuto per esempio nell’alga kelp.

L’acido alginico risulta infatti in grado di formare un gel viscoso a lenta dissoluzione, in grado quindi sia di esercitare un effetto “barriera” nei confronti dei tessuti con cui viene in contatto, che di costituire un vero e proprio “tappo” a livello dello stomaco, per impedire appunto il reflusso del succo gastrico proteggendo l’esofago e le strutture correlate.

Queste soluzioni nutraceutiche possono rivelarsi preziosi strumenti per la gestione di queste problematiche, venendo in contro alle necessità di chi a cagione di diverse situazioni, fisiologiche, lavorative o organizzative, si trova a dover gestire una situazione gastrica non sempre ottimale.

da www.nutrifarma.it

12 Lug 2021

Integrazione Pre-workout

La gestione del pre-workout, ovvero prima di svolgere un’attività fisica, è un ambito molto discusso e sicuramente non completamente risolto.

Esistono infatti diverse scuole di pensiero relativamente:

  • approcci squisitamente energetici basati sulla supplementazione di prodotti a base di carboidrati e lipidi.
  • l’approccio coenzimatico volto a fornire sostanze utili a ottimizzare le funzioni fisiologiche correlate alla produzione energetica
  • quello volto a fornire integratori dall’effetto “stimolante” di diverse funzioni fisiologiche come estratti vegetali, singoli aminoacidi etc.

Tralasciando l’approccio esclusivamente energetico e volendo approfondire il ruolo degli ottimizzatori metabolici, quali coenzimi e stimolanti, uno degli approcci più utili per capire gli effetti maggiormente sfruttabili nella gestione del pre workout è quello di suddividere ed esaminare, in maniera sistematica, gli strumenti nutraceutici a disposizione…

Aminoacidi

Arginina: costituisce un aminoacido fondamentale nel sostenere l’organismo nell’attività fisica, in particolare se prolungata, in quanto alla base dei processi di produzione dell’ossido nitrico, che oltre ad agire come vero e proprio neurotrasmettitore ricopre un ruolo essenziale nella vasodilatazione migliorando la circolazione sanguigna e quindi la fornitura di ossigeno e nutrienti al muscolo scheletrico. Si mostra inoltre molto utile nello smaltimento di prodotti di scarto secondari ad alti livelli di attività fisica.

Glicina: aminoacido molto versatile, interviene nel metabolismo energetico accoppiato a vitamine del gruppo B, ottimizzando la produzione di energia. Attivo anche come neurotrasmettitore eccitatorio insieme al glutammato.

Alanina: aminoacido utile nel colmare diverse carenze dei metabolismi energetici sia entrando nella catena di processi di utilizzo del glucosio (gluconeogenico) sia come intermedio della successiva fase di produzione di energia, il ciclo di krebs,

Taurina: aminoacido dagli effetti ergogenici multifattoriali, interviene sia stimolando e implementando diverse funzioni del sistema nervoso che implementando alcune funzioni energetiche cellulari

Carnitina: derivato aminoacidico utile nel favorire l’utilizzo di grassi nella produzione di energia, fattore molto interessante soprattuto nelle prestazioni di durata, non secondario il ruolo cardio e neuro protettore, funzionale al mantenimento di alte prestazioni nel lungo periodo

L’utilizzo equilibrato di questi aminoacidi permette di fornire sostegno dal punto di vista della produzione di energia, bilanciando eventuali carenze e favorire l’eliminazione dei prodotti di scarto. Ultimo vantaggio, ma non meno importante, il supporto della circolazione e la stimolazione del sistema nervoso.

Glucidi
Glucuronolattone: componente del metabolismo del glucosio, utile nell’esecuzione di attività di lunga durata soprattutto in virtù delle sue capacità di detossificazione dei prodotti di scarto dei metabolismi energetici.

È inoltre efficace nel prevenire la deplezione e nel favorire la resintesi di glicogeno, ponendo le basi per un recupero ottimale.

Estratti vegetali
Eleuterococco: adattogeno utile nell’affrontare stimoli stressogeni (come l’attività fisica) in virtù dell’equilibrato bilancio degli effetti stimolanti e rilassanti, particolarmente evidente nell’incrementata capacità di sopportare stimoli allenanti nel tempo.

Ginseng: effetti adattogeni generali simili a quelli dell’eleuteroccocco ma impatto maggiore nel sostegno delle funzioni mentali e nel far fronte alla percezione della “fatica centrale”.

Caffeina: sostanza dalle note capacità stimolanti in grado di agire incrementando il rilascio di adrenalina e noradrenalina con relativo incremento di tutte le funzioni metaboliche correlate, utile nel sostegno dell’attività fisica e nell’incremento delle capacità di “sopportare” a livello nervoso e fisico lo stress correlato aumentando globalmente le tempiste di capacità prestativa e la capacità dell’organismo di utilizzare diversi nutrienti.

Bromelina: sostanza di natura proteica ad azione enzimatica utile sia in virtù delle interessanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie che proteolitiche utili per quanto riguarda la quota assorbita nel favorire un migliore smaltimento dei prodotti di scarto di natura azotata, derivanti cioè dal metabolismo di aminoacidi e proteine.

Anche in questo caso la diversa associazione di sostanze di natura vegetale permette dia abbinare una serie di effetti utili nello stimolo e nel supporto del sistema nervoso, elemento essenziale soprattutto nelle prestazioni di durata, da non trascurare inoltre il supporto dei processi di detossificazione e di risposta allo stress utili nel mantenimento di alti livelli prestativi.

La combinazione funzionale di tutte queste “famiglie” di supplementi si mostra estremamente interessante nel fornire un supporto volto sia a stimolare le funzioni che a prevenire le carenze nella produzione di energia, favorendo razionalmente i processi utili nel sostenere l’organismo al massimo delle sue prestazioni.

da www.keforma.com

08 Lug 2021

Recupero e Performace Sportiva

Si parla sempre dell’importanza del recupero e di quanto sia fondamentale ai fini della performance sportiva.

Se ci fosse una formula matematica che ci dicesse come recuperare al meglio dopo un allenamento particolarmente intenso o dopo una gara, sarebbe tutto decisamente più semplice!

Peccato che non sia così, però qualche piccola accortezza è necessaria, quindi ora vediamo insieme quali sono le 3 nozioni fondamentali da sapere sull’argomento.

 

Finestra anabolica: quando assumere gli integratori per il recupero post allenamento o gara?
Per finestra anabolica s’intende il periodo immediatamente successivo a un allenamento, in cui il muscolo è predisposto al massimo all’assorbimento e all’utilizzo di tutti i nutrienti necessari, per ripristinare le scorte perse durante l’allenamento.

Normalmente questa finestra ha una durata variabile tra i 20 ed i 120 minuti dal termine dell’allenamento, a seconda del tipo di lavoro svolto e dell’intensità.

Tutto ciò che verrà introdotto in questo lasso di tempo, verrà utilizzato dal nostro organismo per ripristinare le scorte di glicogeno, carboidrato di riserva stoccato all’interno dei muscoli e che viene utilizzato quando non abbiamo più zucchero prontamente disponibile all’utilizzo; introdurre gli aminoacidi ramificati, che hanno il compito di ricostruire il muscolo che “ci siamo mangiati” durante l’attività, ed infine i sali minerali persi con la sudorazione.

Migliore sarà la qualità dell’ingrediente, migliore sarà l’efficienza del nostro corpo nel ripristinare le scorte.

 

Ora andiamo ad analizzare con cosa integrare.

 

Zuccheri
Nel fegato e nei muscoli di ciascuno di noi sono presenti, sotto forma di glicogeno, dai 250 ai 450 grammi di glucosio (in relazione allo stato di nutrizione, di allenamento e alla taglia corporea). Questi depositi garantiscono una riserva di 1000-1800 calorie.

Per essere ripristinate è necessario fornire al nostro organismo dei carboidrati prontamente disponibili.

I carboidrati più utilizzati per il recupero sono le maltodestrine, ovvero polimeri derivanti dal processo di idrolisi degli amidi (solitamente viene impiegato amido di mais). Tramite processi industriali è infatti possibile modificare i legami chimici che uniscono i polisaccaridi, ottenendo carboidrati più o meno complessi.

Le maltodestrine così ottenute sono solubili in acqua, hanno un sapore gradevole e risultano di facile digestione.
Le maltodestrine si differenziano tra di loro in base alla destrosio-equivalenza (D.E), un parametro che esprime il grado di idrolisi degli amidi e dei carboidrati da essi derivati.

Viene espressa con un valore numerico che va da 0 (amido complesso) a 100 (glucosio); tale numero dipende dalla lunghezza dei monomeri presenti nell’amido e nei suoi prodotti di idrolisi.

In generale la DE dà al consumatore una stima della complessità delle varie maltodestrine. Come regola generale più alto è il valore della destrosio-equivalenza, più corte sono le catene di polisaccaridi, quindi più veloci saranno le modalità di assorbimento ed utilizzazione.

In conclusione, l’utilizzo di carboidrati con indice glicemico variabile (da moderato ad alto) subito dopo l’attività fisica, fa si che il muscolo abbia subito disponibile il substrato col quale ricaricare le scorte di glicogeno muscolare ed è per questo che spesso vengono utilizzati dei mix di maltodestrine insieme ad altri carboidrati, come per esempio fruttosio e destrosio.

 

Amminoacidi
Possiamo immaginare gli aminoacidi come i mattoni per la costruzione dei nostri muscoli. Durante l’attività fisica, questi vengono utilizzati a scopo energetico, in quanto al nostro organismo “costa meno” a livello energetico andare a staccare un amminoacido anziché impiegare una molecola di grasso.

Gli aminoacidi coinvolti nella sintesi proteica sono venti e tra questi otto sono essenziali: leucina, isoleucina e valina (BCAA, Branches Chain Amino Acids), lisina, metionina, treonina, fenilalanina e triptofano). Il termine essenziali sta ad indicare l’incapacità dell’organismo di sintetizzarli autonomamente a partire da altri aminoacidi. Significa pertanto che devono essere necessariamente introdotti con la dieta.

Per quanto riguarda la loro utilità nel recupero muscolare post allenamento, le proteine e gli aminoacidi, BCAA in particolar modo, sono efficaci per la ripresa funzionale e strutturale del muscolo, ottimizzando la fase di recupero.

La peculiarità che distingue gli aminoacidi a catena ramificata dagli altri è rappresentata da una diversa via metabolica di produzione energetica.

Rispetto agli altri, i BCAA sono molecole direttamente utilizzabili dai muscoli, e questa peculiarità li rende molto più efficaci nella produzione energetica diretta, ma soprattutto nella conversione per la ricostituzione delle riserve di glicogeno e per la riparazione dei muscoli danneggiati dall’attività fisica.

 

Glutammina
Un altro aminoacido molto importante ai fini del recupero è la glutammina. È coinvolta nello scambio di azoto tra i tessuti e nella produzione e/o stoccaggio del glucosio, nei meccanismi di idratazione ed è utilizzata sia durante l’esercizio fisico, sia in tutte quelle attività che comportano uno stress fisiologico.

È infatti il più importante trasportatore di azoto, derivante dalla rottura delle proteine, e stimola la produzione dell’ormone GLP-1.

In questo modo la glutammina aiuta a mantenere costante il livello di glucosio nel sangue e favorisce la sintesi del glicogeno. Mantiene inoltre il normale equilibrio acido-base del corpo, trasportando ai reni l’ammoniaca derivante dalla scissione degli aminoacidi.

In risposta ad un estenuante esercizio fisico viene rilasciata dai muscoli in quantità significative. Per questo motivo, se non viene ripristinata, il recupero e le funzioni immunitarie, possono subire un netto calo: è il più importante fornitore di energia per le cellule immunitarie e intestinali.

Se questo amminoacido è carente, il motore di queste cellule perde colpi ed esse non riescono più a lavorare correttamente.

 

Vitamine e minerali
Vitamine e sali minerali vengono persi in quantità significativa durante l’attività sportiva. Essi sono implicati in numerosi metabolismi e la loro carenza potrebbe compromettere il corretto funzionamento di alcuni di questi.

In particolare la vitamina C è implicata nella funzione immunitaria, mentre il reintegro di potassio e magnesio sono fondamentali per il normale equilibrio acido-base.

 

In conclusione

la parola d’ordine per un corretto recupero è integrare con il giusto mix carboidrati, amminoacidi, vitamine e sali minerali nel periodo immediatamente successivo all’allenamento, in modo tale da ripristinare tutte le scorte utilizzate durante l’attività!

 

da www.keforma.com